Le ultime settimane di novembre e l’inizio del mese di dicembre siamo stati impegnati nella preparazione del corso di formazione aspiranti volontari CRIVOP (CRIstiani VOlontari nei Penitenziari) tenuto dal Presidente dell’associazione Michele Recuperoe dalla moglie Cettina, a cui è stata dedicata l’intera giornata di sabato 5 dicembre 2015. Al corso hanno partecipato una ventina di aspiranti volontari provenienti da varie chiese evangeliche cittadine (più alcune persone semplicemente interessate all’argomento).
Attraverso la presentazione di grafici, immagini e brevi video, Michele e Cettina hanno aperto gli occhi dei partecipanti su una realtà sconosciuta ai più – la vita dentro il carcere – illustrandocela da diversi punti di vista: quello delle forze dell’ordine, quello delle leggi e dei regolamenti a cui devono sottostare anche i volontari che vogliono entrarvi per portare assistenza ai detenuti, e, non ultimo, quello dei carcerati stessi e delle loro famiglie. L’approfondimento degli aspetti istituzionali e legali che regolamentano i penitenziari hanno suscitato un grande interesse e un forte rispetto per chi vi opera e deve essere pronto ad affrontare ogni giorno situazioni al limite delle energie normalmente disponibili.
Le rigide regole a cui è sottoposta la vita nel carcere (sia per chi vi è “ristretto”, sia per chi vi lavora, sia per chi vi entra volontariamente) sono state presentate con molto realismo e serietà, smorzando il facile (ed effimero) entusiasmo di chi si illudesse di poter entrarvi a predicare il vangelo a tutti i carcerati. Non diversamente da quanto accade quando testimoniamo ai nostri colleghi, ai nostri amici o ai nostri familiari, le parole che diciamo devono essere ben pesate e soprattutto devono essere accompagnate dalla dimostrazione pratica del nostro disinteressato e paziente amore.
D’altra parte è stato importante anche riflettere sulle vite dei detenuti e dei loro cari, socialmente, psicologicamente e anche fisicamente bruciate dalla forzata compagnia di persone normalmente ostili e spesso violente, e di cui è comunque difficile fidarsi, e nella snervante attesa delle diverse tappe dell’iter giudiziario. Il contatto (per quanto mediato) con queste realtà ha toccato profondamente tutti i presenti. Pur consapevoli della gravità delle azioni commesse e della pericolosità dello stile di vita che nella maggior parte dei casi ha preceduto la detenzione di queste persone, gli aspiranti volontari sono stati mossi a misericordia, comprendendo meglio il loro profondo bisogno di Dio. E i Vangeli ci dicono che Gesù ha annunciato il regno di Dio a tutti: farisei e pubblicani, religiosi e laici, morali e immorali, ricordandoci che “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” (Matteo, 9:12).
La seconda parte del corso si è conclusa con delle simulazioni di visita in carcere, delle scenette improvvisate al momento, in cui gli aspiranti volontari hanno potuto mettere (e vedere messe in pratica) le conoscenze acquisite.
Anche gli incontri del lunedì, recentemente denominati “Letture cristiane”, stanno diventando un momento importante per conoscerci e condividere i pensieri con cui il Signore ci incoraggia a confidare in lui.
Nel mese di dicembre abbiamo meditato Dov’è lo Spirito? un libro del pastore e dottore evangelico Roberto Bracco, uno dei fondatori della Chiesa Pentecostale in Italia. Nel mese di gennaio abbiamo invece iniziato la lettura del “Il Regno di Dio” dello scozzese David Pawson, anche lui dottore della parola e pastore evangelico.
Il lunedì 28 dicembre è stata fatta un’eccezione al consueto appuntamento delle “Letture cristiane”, per lasciare posto a un incontro con Daniele Riva, che ci ha diffusamente parlato di alcune delle fonti storiche non bibliche che comprovano la venuta di Gesù nella Terra di Israele del 1° secolo.
In questi mesi sono anche andate avanti le due serie di presentazioni sulla storia di Trieste e su temi scientifici dal punto di vista della fede nella parola di Dio tenute rispettivamente da Domenico Pitacco e da Ettore Panizon.
Le presentazioni di Domenico Pitacco, arricchite di molte nuove immagini e notizie, hanno riproposto le oscure e poco note vicende che, in epoca medievale e moderna, hanno contribuito a formare la cultura e il carattere della città di Trieste e delle regioni circostanti.
Nella seconda versione della presentazione di Ettore Panizon, con nuove immagini e maggiori spiegazioni della volta precedente, il tema delle differenze e delle identità tra maschio e femmina è stato nuovamente affrontato dal punto di vista di Genesi 1:27, dove è scritto che “Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”. Secondo il significato delle parole “maschio” e “femmina” nella lingua ebraica in cui è scritto il testo originale, l’essere maschio e femmina si collega alla memoria e alla sensibilità, cioè a quelli che, anche per la scienza contemporanea, sono i due fondamentali ingredienti del pensiero cosciente, la facoltà mentale che ci rende uomini e meglio manifesta in noi l’impronta del Dio che ci ha creati.