Un’associazione è definita principalmente dai suoi scopi. Quello che ci accomuna è il desiderio di annunciare la buona notizia che il regno di Dio è vicino a tutti gli uomini, e collaborare con tutti coloro che stanno vivendo con lo stesso scopo.
Dalle lettere di Paolo e da quelle dello Spirito Santo alle chiese dell’Apocalisse appare abbastanza chiaramente che il piano di Dio per le chiese locali è che per ogni città (diciamo anche provincia) ci sia una sola chiesa. Le chiese cioè si diversificano geograficamente e possono essere anche diverse per la lingua e la cultura delle persone che la formano, ma i credenti che vivono in uno stesso luogo dovrebbero essere tutti in comunione gli uni con gli altri.
Poco prima di essere arrestato e messo a morte, il Signore Gesù ha detto ai suoi discepoli: “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni, 13:34-35).
Ora, per amarsi davvero, è importante anche conoscersi. Certamente è indispensabile per essere amici. E anche la Bibbia ci dice che l’amicizia fraterna è uno dei gradini che conduce all’amore (2Pietro, 1:7).
Eppure spesso accade che, pur vivendo in una stessa città, nemmeno sappiamo dell’esistenza l’uno dell’altro. Non solo perché siamo ancora molto pochi e non riusciamo a formare una rete di rapporti sufficientemente connessa, ma anche perché, oltre a essere pochi e sparpagliati, siamo pure assorbiti dalle nostre rispettive comunità, con i giorni e gli orari dei culti che spesso coincidono, e non abbiamo molte altre occasioni di stare assieme a degli altri credenti: nello spirito seguiamo la stessa unica via, ma materialmente percorriamo cammini che si incrociano solo assai raramente.
L’amicizia fraterna stenta così a formarsi. E senza l’amicizia e la conoscenza reciproca anche l’amore rischia di rimanere teorico, o diciamo “verbale”.
Non speriamo di poter risolvere noi questo problema, ma siamo sicuri del fatto che un luogo di incontro comune a tutti i credenti della città (e, a maggior ragione, un buon numero di questi luoghi) può aiutare a sviluppare una rete di rapporti di amore fraterno, nella quale possano venir prese le anime che il Signore ci ha chiamato a pescare. Perché potranno vedere l’amore che abbiamo gli uni per gli altri e di conseguenza conoscere che stiamo imparando l’amore di Cristo.